20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Quanti monaci, asceti o anche semplici credenti si sono …
Quanti monaci, asceti o anche semplici credenti si sono inflitti volontariamente tormenti di ogni genere… “per piacere a Dio”. Figuriamoci! Come se Dio provasse piacere nel vedere la creatura umana ferita, insanguinata!… Sono rare le religioni che non abbiano raccomandato questo genere di pratiche, e alcune lo fanno anche ai nostri giorni. Ma è venuto il momento di comprendere che il Signore non ha bisogno della sofferenza degli esseri umani. L’epoca delle flagellazioni, delle torture e del martirio è terminata. Malmenare e mutilare il proprio corpo, e mettere a repentaglio la propria vita: questo modo di offrirsi in sacrificio alla Divinità è sterile. Il vero sacrificio è nell’amore fraterno, disinteressato, per tutti gli esseri umani. Chi ha compreso il senso e la potenza dell’amore non ha bisogno di infliggersi delle sofferenze: ne avrà talmente tante da condividere con tutti quelli che sono infelici! E gli ostacoli che incontrerà nei suoi sforzi per aiutarli saranno ancora altrettante occasioni per soffrire! Ma di fronte a quelle sofferenze non deve indietreggiare: saranno queste a renderlo grande e nobile.
Omraam Mikhaël Aïvanhov